Sei un leader più proattivo o più reattivo?
Meglio cambiare introducendo una nuova procedura, o rimanere nello status quo fino a che non si verifica un evento che impone di cambiarla?
Nella vita come nelle situazioni dove siamo chiamati ad esprimere la nostra leadership possiamo essere reattivi oppure proattivi.
La conosci la differenza tra queste due atteggiamenti?
In questo articolo oltre a parlarti delle differenze, ti darò anche un paio di consigli su come andare a lavorare in particolar modo sulla proattività. Perché proprio su questa? Non ti anticipo nulla, scoprirai il mio pensiero tra poco.
La proattività
Se dovessi dirti cos’è la proattività in una parola, sceglierei il termine anticipazione. Infatti essere proattivi significa prima di tutto anticipare.
La persona proattiva non aspetta che qualcosa accada, piuttosto cerca di anticiparne tutti i segnali e prova a sequenziare le azioni per evitare quel problema oppure anticipare dei cambiamenti che potrebbero verificarsi.
In sostanza è lui o lei che da impulso all’azione iniziale.
Hai presente un allenatore? Ecco, l’allenatore deve essere proattivo per antonomasia. Non può permettersi il lusso di seguire gli eventi, altrimenti si trasformerebbe in automatico in uno spettatore. Invece deve anticiparli, cercando di disegnare attivamente lo scenario futuro. È li proprio per per aiutare la squadra fornendole di volta in volta gli strumenti migliori per vincere.
La reattività
Il contrario della proattività è la reattività, ossia reagire ad un evento che è accaduto. Perciò lo stimolo è già avvenuto, non devo introdurlo.
Alle volte come sai, un cambiamento può essere talmente repentino che si può solo reagire a quella situazione. Non possiamo prevedere tutto.
Ad esempio un collaboratore che da tempo non si sente soddisfatto, ma non ha dato nessun segnale, ad un certo punto viene da te e dice: “Voglio andarmene”.
Potevi prevederlo? No. In questo caso dovrai reagire, trovando soluzioni di qualità nel minor tempo possibile. Perciò in questo articolo non voglio dirti meglio proattivo che reattivo o viceversa. Sono due modus operandi diversi e tutti e due molto utili.
L’unica differenza che mi sento di fare è che la proattività essendo tesa al futuro asserisce più alle competenze di leadership, la reattività è un po’ più una competenza manageriale proprio perché presuppone la gestione dell’evento a posteriori.
Quello quindi che voglio passarti come concetto qui è che tutte e due vanno allenate perché sono entrambe importanti.
Come allenare l’essere proattivi
Per questioni di tempo e visto anche perché, come ti dicevo poco fa, la proattività è più legata alla leadership, preferisco focalizzarmi un pizzico più su questa.
Per questo voglio suggerirti 3 semplici consigli per stimolarla ancora di più.
- Mettiti nell’ottica che bisogna prendersi la responsabilità di ogni decisone. Decidi sempre come muoverti o muovervi di squadra. Non lasciare mai andare le situazioni sperando che si risolvano da sole.
- Ritaglia spazi di valutazione e pianificazione delle attività che vorrai implementare. Perciò via ogni problema di operatività e cerca di trovare momenti per guardare più sul lungo termine (chiamiamoli spazi di pensiero).
- Se non riesci a prendere una decisione, chiedi aiuto ad una persona fidata anche non per forza nel tuo ambiente di lavoro. Chiedere consiglio non è sintomo di leadership vacillante. Anzi è un sintomo di maturità.
D’accordo? Allora, mi raccomando allenati, allenati.