Il conflitto all’interno delle aziende è da sempre visto come una situazione da evitare a tutti i costi.

Oggi, sempre di più, viene incentivata la cultura della collaborazione e si cerca spesso di riporre la parola conflitto all’interno di quelle cantine polverose dove sono riposti un po’ tutti quegli oggetti scomodi e in disuso.

Dunque, bisogna evitare in tutti i modi che i nostri collaboratori entrino in collisione oppure, in un certo qual modo, bisogna incentivare un sano modo di gestire il conflitto?

Il conflitto nasce dalla diversità

Per rispondere a questa domanda è necessaria una premessa: ognuno vede il mondo e le situazioni in base ai propri filtri che sono generalmente sono costruiti su CONVINZIONI, SCHEMI MENTALI e VALORI. 

È naturale quindi che, molto spesso, ci si confronti con persone che non la vedano nel nostro stesso modo.

Una situazione  o un fatto possono avere interpretazioni diametralmente opposte

Trincerarsi dietro una visione personale, rimanendo ben saldi sulla propria traiettoria di pensiero è il metodo più facile per affrontare le situazioni scomode in azienda e anche nella vita.

A ben vedere però,  questo modo di affrontare le questioni non porta mai a risultati soddisfacenti. A pensarci bene, i progetti di successo molto spesso nascono dal conflitto iniziale di idee di chi ne partecipa oppure non è raro veder sbocciare grandi amicizie proprio dopo un grande conflitto. 

Il leader riconosce il valore del conflitto

Perché accade questo? Perché IL CONFLITTO PORTA VALORE. I limiti imposti dalla formalità dei ruoli sono totalmente abbattuti. È proprio dallo scontro di visioni, operato sulla base della sincerità estrema e sull’onda delle forti emozioni, che tutta la verità viene a galla.

Sopprimere o ignorare un potenziale conflitto molto spesso causa un covare di emozioni e pensieri che poi sfociano in comportamenti subdoli. Il conflitto invece fa emergere in maniera chiara e senza filtri il proprio pensiero.

Sembra controintuitivo ma, come leader, hai il compito di incentivarlo (qualora sia necessario e fisiologico) per risolvere alcune situazioni scomode che possono nascere tra i tuoi collaboratori.

L’importante è che tu faccia da garante affinché il conflitto sia comunque un momento di crescita e non una mischia selvaggia dove i contendenti cercano di prevaricare in maniera arrogante.

Non è semplice ovviamente! Il confine che divide un conflitto costruttivo da un o distruttivo è sempre molto sottile. Spetta a te, leader, stimolare quello che porti valore aggiunto ai tuoi collaboratori.