SENTIRE è un atto estremamente semplice e non comporta grossi sforzi per l’ascoltatore. Anzi è una delle azioni più passive che possiamo compiere.

Trasformare il sentire in ascoltare rappresenta la fatica vera e propria che si deve accettare se l’obiettivo è la crescita e l’evoluzione sia personale che delle persone intorno a noi.

Solo se trasformi il sentire in ascolto puoi definirti un buon leader, perché chiunque sia chiamato ad esprimere la propria leadership non può prescindere dall’avere la piena consapevolezza delle persone che ha intorno.

Le parole

La parola è uno dei canali che le persone usano per descrivere le proprie sensazioni, emozioni e stati d’animo quindi, molto spesso, nelle pieghe del discorso si trova l’essenza dell’interlocutore. Le persone, attraverso le loro parole “dipingono la tela” dei loro pensieri e la mettono a disposizione dell’ascoltatore.

Capita a tutti, molto spesso, che tra il pensiero e le parole ci si perda quello che si vuole comunicare. Il risultato è che i concetti vengono espressi a metà, oppure, venga espresso addirittura un concetto che non si voleva proprio trasmettere. Ti è mai capitato? Sono poche le persone che esprimono esattamente a parole quelli che sono i loro pensieri.

L’ascolto di qualità

Quando il messaggio  arriva all’orecchio dell’ascoltatore subisce altre modifiche dovute ai filtri di chi riceve. Ed è proprio per evitare che il vero messaggio sia distorto che bisogna aumentare la qualità del proprio ascolto. Un ascolto autentico, con un focus su tutte le sfumature che l’altra persona ci sta dando (o sta omettendo). Un vero e proprio ASCOLTO ATTIVO, che non perda nessun pezzo della raffigurazione di pensiero della persona che sta parlando.

L’allenamento nell’ascolto.

Come allenare il tuo ascolto attivo?

Possono essere tanti gli approcci e gli spunti dai quali partire ma, probabilmente, più di tutti potrebbero aiutarti queste 3 semplici regole:

1.   Per ascoltare ci vuole silenzio interiore. Per fare questo i tuoi problemi (personali e non)  vanno tenuti alla porta, altrimenti rischi di non attivare un fucus mirato sul messaggio di chi sta parlando;

Consiglio: immagina che quello che ti stanno riferendo sia di vitale importanza;

2.    Per ascoltare ci vuole rispetto di chi parla.  Quando ti viene espresso un pensiero o un punto di vista, bisogna immaginare che l’interlocutore ti sta inserendo nel suo mondo. Non devi per forza condividerlo, ma accettartarlo sarà un primo passo importante. Ti darà una diversa angolazione del problema;

Consiglio: accettalo ed elaboralo secondo il tuo punto di vista, che a questo punto si sarà arricchito di un’altra prospettiva;

3.     Un discorso non è una gara. Non devi vincere, ma devi accrescere la tua conoscenza sull’argomento. Quante volte la tua mente è concentrata più a trovare la risposta che ti farà fare bella figura piuttosto che ad ascoltare l’altra persona? 

Consiglio: prendi appunti mentre ascolti, e poi elabora le domande per raccogliere informazioni ed arricchire il dialogo.

A quali benefici conduce l’ASCOLTO ATTIVO?

1- Si entra nel mondo dell’interlocutore, che spesso non si condivide, ma esiste

2- Crea rapporti autentici con le persone. Esistono imprenditori con migliaia di dipendenti che conoscono perfettamente tutte le famiglie;

3- Offre un punto di vista diverso dal tuo, che molte volte è “sporcato” da filtri e abitudini;

Ascoltare Attivamente crea uno stato di crescita interna, volta alla considerazione delle persone che ti circondano, aprendo la mente e fornendo punti di vista diversi. 

Il vero leader usa l’ascolto attivo come strumento per iniziare conversazioni che portano a comunicazioni costruttive ed efficaci. Saper ascoltare attivamente ti farà vedere le cose in modo diverso, pensare in modo diverso e osservare il dipinto che l’altra persona offre, apprezzandolo come se avvessi gli occhi di un vero e proprie esperto d’arte. 

Con una premessa così, il resto puoi facilmente immaginarlo.